In uno dei due film la tecnica di ripresa utilizzata è quella del time-lapse. La macchina da presa è fissata su un binario circolare sospeso sopra al set, su cui si muove secondo intervalli regolari. Quando è proiettato a velocità normale il film sembra andare più velocemente, mostrando la crescita, altrimenti impercettibile, delle piante che prendono possesso dello spazio. In questo stesso luogo si muove anche una figura femminile in apparente conformità temporale con la vegetazione. Sembra esserci una analogia tra il movimento circolare della macchina da presa e la crescita dei rami che si snodano nello spazio tendendo verso l'alto. Il secondo filmato, realizzato con la tecnica del rewind, si svolge sempre nello stesso appartamento, ma questa volta la cinepresa è ferma all'altezza degli occhi della donna, ora intenta in comportamenti più selvatici e quasi animaleschi: strappa con le mani la polpa di un melone o si rotola seminuda in mezzo a cumuli di frutta in deperimento. Tutta l'opera gioca sull'intreccio di piani temporali diversi: quello della natura, quello dell'uomo, quello della tecnica. La tecnologia è per Reynolds lo strumento per vedere dentro la realtà, capirne i meccanismi in un modo impossibile all'occhio umano. Lo spazio dell'appartamento crea una realtà a sé, in cui vige un sistema temporale che unisce il tempo della natura e quello dell'uomo. Sono messi sullo stesso piano temporale la crescita vitale della natura, il suo deperimento e la vita umana, cercando una convergenza che arriva allo straniamento esistenziale. Il personaggio femminile di Reynolds svolge attività quotidiane come nutrirsi, dormire, pettinarsi, muovendosi tra i due poli - la vita e la morte - simboleggiati dalla ciclicità della natura. Le immagini sembrano ispirarsi alle nature morte seicentesche, con rappresentazioni di fiori e di frutta che alludono simbolicamente alla caducità della vita. Il mix di suoni che accompagna le immagini è il risultato della sovrapposizione del ticchettio di diversi orologi, di rumori isolati e dei rintocchi di una campana. Tutto serve a sottolineare lo scorrere del tempo, creando una narrazione a metà tra iperrealismo e dimensione onirica.