Seidenstück I, 2000-2004 Filo di seta di 1000 m Courtesy MMK Museum für Moderne Kunst, Frankfurt am Main Photo: Jörg Baumann
Seidenstück II, 2004-2009 Filo di seta di 1000 m, 25 interruzioni 7,8 x 8,5 x 5,7 cm Courtesy l’artista; Fine German Gallery, Frankfurt am Main Photo: Jörg Baumann
Seidenstück III, 2007-2010 Filo di seta di 900 m (100 m nero / 800 m bianco), 2 interruzioni 8,5 x 6 x 6,5 cm Courtesy l’artista; Galerie smallspace, Berlin Photo: Jörg Baumann
Jens Risch Photo: CCCS, Firenze; Valentina Muscedra
Sebbene la modalità di costruzione delle opere sia sempre la stessa, il risultato è ogni volta diverso, unico e imprevedibile. Queste opere rappresentano un punto di partenza per esplorare parallelismi con altri ambiti che sfuggono al campo dell'esperienza quotidiana dell'uomo. Così Risch scopre analogie ottiche e strutturali con la cosiddetta polvere cosmica, particelle formate da poche molecole che fluttuano nell'Universo e che sono all'origine di processi quali la nascita delle stelle o la costituzione della materia stessa, di cui anche l'uomo è fatto. Nel corso degli anni l'artista ha tenuto uno scrupoloso diario del suo lavoro, che svolge ogni giorno per diverse ore. Questa registrazione consente di inventariare i suoi metodici procedimenti e di quantificare l'attività svolta e i risultati ottenuti nei termini di tempo impiegato. Egli sembra creare qualcosa di paragonabile ai timesheet che le aziende fanno tenere ai propri dipendenti al fine di misurare, valutare e accrescere i livelli di produttività. Per portare a termine una delle sue creazioni, Risch impiega anni di lavoro, attuando un'organizzazione alternativa della vita, un atteggiamento volutamente anticonformista contrario all'accelerazione, quasi un elogio alla lentezza. I nodi diventano un modo per testimoniare e segnare lo scorrere infinitamente lento del tempo. La forma finale delle opere diventa una sorta di tempo coagulato. Ripetitività e metodicità sembrano fornire gli strumenti per una sorta di meditazione. Lo scultore si concentra sul puro atto dell'annodare, rifiutando l'uso di qualsiasi sistema che possa accelerare il lavoro. Il risultato è una creazione che sembra trovare nella lentezza il proprio valore fondante. Ciò non sfocia tuttavia in un utilizzo sprecato o inutile del tempo. Al contrario, Risch riesce a compiere una sua rivalutazione, realizzandone una nuova e sintetica appropriazione, contraria all'eccesso di velocità imposta dalla società moderna.
Exhibition view at Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze Photo: Valentina Muscedra
Exhibition view at Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze Photo: Valentina Muscedra
Exhibition view at Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze Photo: Valentina Muscedra
Jens Risch (Germania, 1973)
Ogni opera della serie Seidenstück è costituita da un unico filo di seta, lungo circa un chilometro, che l'artista ha intrecciato, un nodo dopo l'altro, fino a creare un groviglio inestricabile: "Faccio nodi su un filo finché non è più possibile farne altri" (Jens Risch). Dopo una prima fase di lavorazione, il filo si accorcia di un terzo rispetto alla sua lunghezza originaria. Da qui inizia una seconda fase nella quale Risch prosegue nel realizzare i nodi. Il risultato finale è un oggetto estremamente concentrato e denso, delle dimensioni di un pugno, frutto di una successione di passaggi. L'artista definisce questi diversi stadi "generazioni", alludendo al campo della biologia per esprimere, attraverso l'idea di filiazione, il collegamento tra le diverse fasi di lavorazione. Risch è uno scultore concettuale che in linea con un estremo minimalismo cerca di annullare la soggettività dell'intervento artistico. Con la sua pratica metodica e ripetitiva, egli non lascia intravedere alcuna intenzionalità formale. La forma degli oggetti dipenderà solo dalle caratteristiche del materiale e dalla tensione fisica prodotta dal processo di annodamento.
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