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Artisti: Tamy Ben-Tor / Marnix de Nijs / Mark Formanek / Marzia Migliora / Julius Popp / Reynold Reynolds / Jens Risch / Michael Sailstorfer / Arcangelo Sassolino / Fiete Stolte |
Dilatazione pneumatica di una forza viva, 2010 Acciaio, vetro, gas Courtesy l’artista; Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin; Galerie Feinkost, Berlin Photo: Fausto Caliari, Federico Perezzani Le macchine di Sassolino implicano un alto potenziale di pericolosità. Alcune sono quasi delle armi, come Afasia 1 che ricorda un bazooka o Afasia 2 che rimanda a un ordigno esplosivo disinnescato. L'opera Dilatazione pneumatica di una forza viva, realizzata espressamente per la mostra, presenta una struttura di vetro antiproiettile dal volume di 1,5 m3 al cui interno è disposta una bottiglia di vetro su un tubo collegato a bombole di azoto. Passando attraverso il tubo, il gas va a riempire lentamente la bottiglia, che raggiunta la massima capienza esplode polverizzando il vetro. Il processo è ciclico, dopo ogni esplosione la bottiglia di vetro viene sostituita. Lo spettatore è testimone di una trasformazione che avviene così rapidamente da non poter essere percepita a occhio nudo. Dunque quello che rimane è la trasformazione di una determinata materia attraverso un processo drastico che annulla la forma originaria. L'azoto come elemento gassoso, non percepibile a occhio nudo, implica connotazioni paradossali ma legate al concetto stesso di esistenza. Etimologicamente la parola deriva dal greco e significa "senza vita". Nella biologia però l'azoto è un elemento costituente delle proteine e come tale costituisce una componente fondamentale di tutti gli organismi viventi. È l'azoto la forza viva in dilatazione che produce l'annientamento del corpo rigido della bottiglia. Il reale significato dell'installazione non si trova tuttavia nel momento finale dell'esplosione, bensì nell'attesa che questa avvenga. L'opera genera in chi guarda l'aspettativa di un evento, di cui non è possibile prevedere il momento. Probabilmente non assisteremo mai all'esplosione, o ne sentiremo soltanto il rumore. Questo spazio freddo, costituito da materiali come il vetro e l'acciaio, non è creato per esperire l'attimo fugace dell'esplosione, bensì per farci "vedere" noi stessi che aspettiamo, temiamo o desideriamo questo momento. Il linguaggio dell'artista rifugge qualsiasi concessione narrativa, ma crea le condizioni per metterci di fronte a un'esperienza esistenziale. Pur rifiutando volutamente ogni esplicito ricorso alla metafora, le installazioni di Sassolino ci mostrano il divenire e la caducità delle cose. Esse costituiscono un moderno memento mori, la visualizzazione dell'impossibilità umana di andare oltre l'attesa di un accadimento, o viceversa, la sua fine. È l'artista stesso che parla del suo lavoro nei seguenti termini: "Né creazione di energia, né distruzione della materia, ma caducità. La questione esistenziale rimane il cardine di ogni mio lavoro. E la caducità è omnipervasiva. Nel frattempo c'è solo un rimando di memoria e un'estetica in attesa." Dilatazione pneumatica di una forza viva, 2010 Exhibition view at Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze Photo: Valentina Muscedra Arcangelo Sassolino (Italia, 1967) Le installazioni di Arcangelo Sassolino consistono in sistemi chiusi al cui interno si svolgono processi meccanici che rendono visibili gli effetti prodotti da forze estreme. Sassolino non nasconde ma rende visibili le singole componenti delle sue opere, in cui i processi hanno luogo costantemente, sebbene siano percepibili solo quando la materia reca tracce concrete dei loro effetti. Lo spettatore, osservando attentamente, può dedurre i rapporti di causalità tra i vari eventi che si ripetono. Con le sue installazioni l'artista esplora gli effetti dell'energia sulla materia. In una parte del suo lavoro questi processi avvengono a una velocità talmente elevata da poter cogliere solo l'esito finale, spesso distruttivo. In altre opere l'influsso dell'energia è violento ma costante, permettendo di concentrarsi sull'attesa del momento conclusivo. |
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