Palazzo Strozzi   CCCS
  Green Platform
  Arte Ecologia Sostenibilità / 24.04 – 19.07.2009
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  Artisti: Alterazioni Video, Amy Balkin, Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Michele Dantini,
Ettore Favini
, Futurefarmers, Tue Greenfort, Henrik Håkansson, Katie Holten, Dave Hullfish Bailey, Christiane Löhr, Dacia Manto, Lucy + Jorge Orta, Julian Rosefeldt, Carlotta Ruggieri, Superflex,
Nicola Toffolini
, Nikola Uzunovski
   
   
James Bradburne
Franziska Nori
Lorenzo Giusti
Valentina Gensini
John Thackara
Gunter Pauli
Marjetica Potrc
Hans Drexler
Franco La Cecla
   
  Il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina
James M. Bradburne
   
  L’obiettivo primario della Fondazione Palazzo Strozzi è di rivitalizzare gli spazi pubblici del Palazzo, uno tra i più squisiti esempi di architettura rinascimentale, facendone una meta stimolante, dinamica e di respiro internazionale, aperta a visitatori di ogni età e interesse. Le mostre allestite negli imponenti spazi al primo piano del Palazzo hanno già suscitato una vasta eco internazionale. Oggi, il cortile ospita un caffè, una mostra permanente dedicata alla storia dell’edificio e un programma articolato di concerti, sfilate di moda e performance. Uno degli elementi chiave del progetto per Palazzo Strozzi è stato fin dall’inizio l’istituzione di un centro per la cultura contemporanea proprio qui, nel cuore di Firenze. Per questo è stato creato il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina (CCCS), una piattaforma aperta alla vasta gamma di approcci e pratiche che caratterizzano la produzione di arte e cultura contemporanee.

Il Centro è situato nelle sale magnificamente restaurate al di sotto del cortile del Palazzo (noto come La Strozzina), le stesse che tra la fine della seconda guerra mondiale e l’alluvione del 1966 ospitarono le più importanti mostre fiorentine di rilevanza internazionale. Il CCCS comprende dodici ambienti di dimensioni diverse, per una superficie totale di 850 metri quadrati. L’assenza di luce naturale dà ai curatori la libertà di interpretare lo spazio in modi nuovi e stimolanti, permettendo di adattare e modellare l’ambiente in modo da rispondere alle esigenze di allestimento delle diverse mostre. Il collocare l’arte contemporanea in una cornice architettonica rinascimentale come quella di Palazzo Strozzi pone una sfida che la Fondazione interpreta come stimolo ad allestire scenicamente ogni nuovo evento o progetto come in un teatro, alla costante ricerca di nuove possibilità di comunicazione, presentazione e mediazione artistica.

La presente mostra affronta tematiche fondamentali per la cultura contemporanea: l’ambiente, l’ecologia, lo sviluppo sostenibile. Scrive l’esperto museale Robert Janes nel suo libro Museums for a Troubled World (Routledge 2009): “Tutti sanno che il pianeta Terra e la civiltà globale sono oggi di fronte a una costellazione di problematiche che ne minacciano la stessa sopravvivenza. Dal cambiamento climatico all’inevitabile esaurimento dei combustibili fossili, per non parlare della sterminata gamma di problemi relativi alla salute e al benessere che affliggono una miriade di comunità locali sparse in tutto il mondo. […] È sorprendente come i musei non entrino che raramente – se mai lo fanno – nel dibattito su questi temi, il che mi induce a considerare come un dato di fatto la loro completa irrilevanza nel ruolo di istituzioni sociali. Il persistere di un atteggiamento di rifiuto nei confronti di queste tematiche può avere un valore adattativo sul breve termine, ma è innegabile che tale rifiuto stia ormai aggredendo il futuro stesso della collettività.”

Green Platform è un esempio del modo in cui le istituzioni culturali possono riconoscere, indagare e affrontare i temi dell’ambiente che riguardano tutti noi. La mostra, che vuol essere un’occasione di dibattito e confronto, presenta opere di artisti contemporanei come Alterazioni Video, Amy Balkin, Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Michele Dantini, Ettore Favini, Futurefarmers, Tue Greenfort, Henrik Håkansson, Katie Holten, Dave Hullfish Bailey, Christiane Löhr, Dacia Manto, Lucy + Jorge Orta, Julian Rosefeldt, Carlotta Ruggieri, Superflex, Nicola Toffolini e Nikola Uzunovski. Il ruolo dell’arte e degli artisti nell’affrontare le sfide che ci troveremo di fronte nei prossimi decenni non è ancora chiaro. Quel che è certo, tuttavia, è che i temi trattati in Green Platform meritano un’attenzione critica accorta e puntuale.
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