Chris Oakley (1971, Chester, UK; vive e lavora a Oxford, UK) crea opere che analizzano come i media e la tecnologia determinino la nostra esperienza del mondo. Dall'intervento sulla videocamera di un turista alla prime armi alla narrazione costruita dei reality show, Oakley esplora i processi per cui la realtà presa dalla vita si trasforma in finzione, in analogia con la sempre più uniforme sovrapposizione di realtà e finzione nel mondo dei mass media. Centrale per Oakley è anche la riflessione sulla memoria collettiva e l'esperienza condivisa nella loro trasformazione tramite i mass media, dove il nostro senso di esperienza condivisa è in contrasto con la nostra esperienza isolata di consumo. Tra le sue mostre e partecipazioni più recenti ricordiamo: (2009) "Precarious Structures", Palinsesti, San Vito al Tagliamento; "CINE ANIMAL", San Sebastian; "X_Science: Cinema between Science and Science Fiction", Genova; (2008) "Nuclear: Art & Radioactivity", Londra; Clapham Picture House; Wrexham Arts Centre; "Surveillance and Control", Centre of Art La Regenta, Las Palmas de Gran Canaria e Centre for Contemporary Art, Santa Cruz de Tenerife.
In The Catalogue Chris Oakley presenta lo scenario di un perfetto mondo dei consumi: un sistema di videosorveglianza riprende l'interno di un grande magazzino in cui gli individui che vi si muovono, diventano entità-identità tracciabili e trasparenti con loro dati personali . I singoli individui vengono seguiti in mezzo alla folla con la tecnica del "motion tracking" e forniti di etichette grafiche in cui sono elencate le loro abitudini di acquisto e le informazioni generali relative alla loro persona.
The Catalogue rende visibile in maniera simbolica la logica di un sistema computerizzato di ricerca di mercato, che classifica gli individui sulla base di un gran numero di dati al fine di valutare il loro potere d'acquisto e le loro future esigenze. Con logica matematica l'identità del singolo viene ridotta all'analisi e alla prevedibilità delle sue abitudini di consumo. Il titolo dell'opera evidenzia il fatto che ogni individuo che incrocia l'occhio automatico della videocamera viene inserito all'interno di un data base, un catalogo in cui il singolo deve entrare a far parte di categorie prestabilite ricevendo così un suo posto nel sistema. Oggi il mero possesso di uno smartphone che ci permette con facilità e in qualsiasi momento di effettuare transazioni finanziarie, di comunicare con i nostri contatti, di localizzare la propria posizione dà modo alle poche grandi ditte che gesticono questi servizi, Apple e Google in primo luogo, di sapere in ogni momento chi siamo e dove siamo, permettendo una nostra completa trasparenza.