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Bahrain II, 2007 C-Print 307 x 213,1 x 6,2 cm Courtesy Sprüth Magers Berlin London; Collezione privata, Londra / Private Collection, London © Andreas Gursky / VG Bildkunst Bahrein II, 2007 Veduta dell'allestimento in mostra © Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze; Valentina Muscedra Le fotografie della serie Bahrain hanno per oggetto il circuito di Formula 1 del deserto del Bahrain. Con una macchina fotografia a lastre, Gursky scatta dall’alto delle immagini di un paesaggio profondamente trasformato dall’intervento umano; in un secondo momento, decostruisce le fotografie al computer e le ricostruisce alterando la sequenza delle singole parti e creando un’immagine nuova e diversa. Nascono così delle composizioni che ricordano la pittura astratta. Gli elementi di realtà ancora presenti – come per esempio il logo di una nota compagnia di telefonia mobile – servono a riportare le fotografie nel qui ed ora di una società contraddistinta dall’onnipresenza del marchio. Andreas Gursky è il più illustre rappresentante di una generazione di fotografi che operano ispirandosi ai principi stilistici della pittura e per i quali l’elaborazione digitale è un momento imprescindibile di configurazione dell’immagine. Per Gursky, il realismo nelle dimensioni dei singoli elementi scivola in secondo piano rispetto alle esigenze poste dal progetto artistico e compositivo; egli, organizzando in modo nuovo i singoli dettagli, innalza gli edifici, accresce le dimensioni delle folle e dà nuova forma ai paesaggi. Per Andreas Gursky, l’immagine fotografica è il materiale grezzo di un complesso intervento dal quale scaturisce l’immagine finale. Le sue fotografie sono quindi una sorta di estetiche astrazioni del reale; secondo l’artista, la realtà “non esiste come tale, ma solo come una costruzione”. Insieme ad altri celebri fotografi come Jörg Sasse, Thomas Struth, Candida Höfer e Thomas Ruff, Andreas Gursky è stato allievo di Bernd e Hilla Becher presso la Kunstakademie di Düsseldorf. La sua opera 99 cent, venduta all’asta nel 2007 per 3,3 milioni di dollari, è considerata la più costosa fotografia di tutti i tempi. Andreas Gursky (Germania, 1955) Andreas Gursky si interessa a temi e fenomeni collegati alla modernità globalizzata, alla cultura consumistica e pop, all’architettura e all’intervento umano sul paesaggio, al tema dell’individuo anonimo in relazione ai fenomeni di massa. L’artista osserva i suoi soggetti in modo neutro, distanziato, spesso da una prospettiva rialzata, paragonabile a quella del narratore onnisciente nella letteratura. Crea così delle fotografie impressionanti per dimensioni e precisione dell’immagine, ma per lo più mancanti di un soggetto centrale. | ||
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