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Fuse, 2007-2008
Mixed media
165 x 47 x 70 cm
Courtesy Sammlung Peters Messer, Viersen; Arario Gallery, Seoul/Beijing/New York
© Arario Gallery






Fuse, 2007-2008
Vedute dell'installazione in mostra
© Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze; Valentina Muscedra


L’artista sembra riprodurre, con un procedimento analogico, una tecnica che ha assunto grande importanza nel campo della fotografia digitale: lo stitching. Questa consente di assemblare diverse immagini digitali singole fino a formare una nuova immagine di dimensioni maggiori, priva di linee di congiunzione. Si tratta di un procedimento impiegato da numerosi artisti – da Andreas Gursky a David Hockney, che l’ha utilizzato per i suoi celebri fotocollage. Questa metodologia è stato sfruttata anche per la creazione di nuovi modelli di visione del reale, come nel caso dall’applicazione Google Earth, capace di creare un’illusione di realtà a partire da singole immagini di dettagli che assemblate insieme ricreano la tridimensionalità del reale. Osang Gwon sfrutta questo metodo per trasferire la bidimensionalità dell’immagine fotografica nello spazio tridimensionale dal quale è scaturita. La caratteristica e letterale “superficialità” della fotografia (vale a dire il suo svilupparsi nella dimensione piana) si trasforma così nella superficie di una scultura che riproduce un modello reale che precedentemente è stato oggetto di una fotografia.
Anche il piedistallo dell’opera gioca un ruolo di rilievo nell’arte di Osang Gwon. In primo luogo, serve a definire il rapporto tra l’osservatore e la scultura, riflettendo il ruolo rilevante della “distanza scultorea” che ha contraddistinto la storia delle esposizioni di opere d’arte. Il piedistallo, inoltre, isola le sculture dal loro ambiente, confinandole di nuovo in una propria dimensione spaziale autonoma.
Anche se Osang Gwon viene spesso citato come artista operante nel campo della fotografia contemporanea, tuttavia egli tiene molto a definirsi uno scultore. Non è un caso, quindi, se, nei suoi lavori più recenti, si è completamente allontanato dalla fotografia per tornare a lavorare con i tradizionali strumenti della scultura, spesso concentrandosi su quelle differenze e quei gap culturali che giocano un ruolo sempre più importante nella cultura popolare occidentale e orientale.

Osang Gwon (Corea del sud, 1974)

Fuse è una fotoscultura a dimensioni naturali che rappresenta un motociclista, con tuta e casco di protezione, disteso al suolo. A prima vista, il soggetto della scultura fa inevitabilmente pensare a un incidente stradale; tuttavia la posizione del corpo contraddice l’ipotesi dello scontro e ricorda piuttosto quella di un bambino addormentato; l’impressione di fragilità e tenerezza contrasta con l’immagine dura di un motociclista equipaggiato di tutto punto. La scultura appartiene a un ciclo di opere dal titolo Deodorant Type, di cui fanno parte diverse figure umane rappresentate attraverso innumerevoli fotografie singole; un metodo che conferisce alle cosiddette “sculture fotografiche” un caratteristico realismo e al tempo stesso un fascino fortemente surreale. Osang Gwon utilizza centinaia di scatti fotografici per costruire la superficie dei suoi modelli in una specie di collage tridimensionale che include tutto il corpo compresi i dettagli del volto e dei vestiti. Osservate a distanza, le sculture di Osang Gwon ricordano le iperrealiste sculture in cera di Duane Hanson; una somiglianza che tuttavia svanisce quanto più ci si avvicina alle figure e ci rendiamo conto del materiale con cui sono realizzate.

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