Background images credits | ||
L’album di famiglia è di per sé un compendio di documenti fotografici carichi di valore emotivo, con i quali l’osservatore ha uno stretto legame personale. Trepte, tuttavia, sembra voler estinguere radicalmente questa dimensione emozionale in favore di una decostruzione concettuale e analitica. In ogni pagina dei fascicoli si dispiegano sequenze in codice binario, lunghe serie numeriche composte da uno e zero, che costituiscono il tipico strumento del linguaggio informatico. Queste sequenze di cifre sono la traduzione in codice binario delle immagini che vengono descritte sulle copertine con uno stile scarno che sembra legarsi perfettamente alla disadorna e puramente strumentale logica dei codici numerici. Cody Trepte indaga quindi il carattere emozionale della fotografia digitale, ponendo in primo piano il “materiale” di cui è costituita. L’artista mette in evidenza ciò che normalmente rimane celato: la natura estremamente astratta e lineare delle immagini digitali, che si contrappone alla “magia” delle emozioni che una fotografia può dare. Il suo lavoro potrebbe perfettamente illustrare la tesi di Wilhelm Flusser sul rapporto tra l’immagine e la scrittura lineare, secondo cui “Il metodo [degli inventori della scrittura] consistette nel sottrarre gli elementi dell’immagine (i pixel) dalla superficie e nell’ordinarli in righe: inventarono così la scrittura lineare. E codificarono il tempo circolare della magia [delle immagini] in quello lineare della storia”. Photo Album, 2006-7 75 libri unici fatti a mano (carta, adesivo e legno) Courtesy l’artista © David Gilbert Photo Album, 2006-2007 Vedute dell'allestimento in mostra © Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze; Valentina Muscedra Cody Trepte (USA, 1983) L’artista concettuale Cody Trepte affronta il complesso tema della codificazione digitale delle diverse forme di espressione, e in particolare il problema della traduzione del linguaggio visivo e verbale in un codice di programmazione informatica. L’opera Photo Album arriva ad una soluzione di estrema riduzione formale: 75 fascicoli di fogli A4 rilegati a mano e disposti in fila su uno scaffale. Sulla facciata anteriore di ognuno compare la scarna ma oggettiva descrizione di una fotografia, che l’osservatore non vede, ma che capiamo appartenere all’album di famiglia, e quindi alla sfera privata, dell’artista che si rende oggetto stesso del suo lavoro. | ||
........................................................................................................................................................................ | ||
inizio pagina | ||
![]() |
Artisti |