Palazzo Strozzi

Sea Force One, 2009
Video 5'09''
Courtesy Galerie Kunstagenten, Berlin


Sea Force One, 2009
Video 5'09''
Courtesy Galerie Kunstagenten, Berlin


Sea Force One, 2009
Video 5'09''
Courtesy Galerie Kunstagenten, Berlin


Christoph Brech
Installation view, Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze
Photo: Valentina Muscedra

In Sea Force One l'artista punta la sua attenzione su un unico breve e apparentemente insignificante episodio: due uomini, a bordo di una piccola imbarcazione, puliscono lo scafo nero di un grande yacht. Le tracce di schiuma del sapone e le onde del mare che si riflettono sulla superficie scura creano una sorta di composizione pittorica astratta, che appare e scompare di fronte al nostro sguardo nel loop continuo del video. In sottofondo, la musica del Preludio in si minore di Johann Sebastian Bach.
Questo momento è stato registrato da Brech nella laguna di Venezia durante i primi giorni della Biennale del 2009. Lo yacht è ancorato davanti al nuovo museo di Punta della Dogana il giorno della sua inaugurazione, alla quale sono stati invitati solo ospiti selezionati e vip, protetti e nascosti da un impenetrabile servizio di sicurezza. La grande imbarcazione è uno yacht di lusso (il cui nome è ispirato all'aereo presidenziale americano Air Force One) creato dal misterioso armatore Captain Magic. Visto da fuori, questo Admiral di 54 metri è un rigoroso scafo nero dalle linee possenti, ma all'interno gli ambienti si pongono a metà tra uno stravagante night club e una galleria d'arte, con opere di artisti come Kiki Smith e Fabrizio Plessi.
Non sappiamo chi fosse a bordo del panfilo, forse lo stesso François Pinault, il celebre imprenditore francese del lusso e primo investitore del nuovo spazio espositivo veneziano. Brech punta il suo obiettivo su un momento che normalmente sarebbe passato inosservato, e rinuncia deliberatamente alla registrazione della sfarzosa ostentazione di ricchezza del panfilo. Sono il contrasto di dimensioni tra il panfilo e la piccola imbarcazione, o la contrapposizione tra il nero dello scafo e il bianco evanescente del sapone e dei riflessi marini che riescono a far risaltare la grandiosità dell'imbarcazione, di cui non siamo in grado di percepire le dimensioni effettive. L'artista riesce ad andare oltre la facciata del potere e della ricchezza: proprio fermandosi alla sua superficie. E sembra suggerire che la strategia per la costruzione di un'immagine del potere possa essere proprio la sua anti-rappresentazione: velando o nascondendo l'identità di chi detiene il potere se ne costruisce il "mito".


CHRISTOPH BRECH (Germania, 1964)
Sea Force One, 2009

Punto di partenza per le opere di Christoph Brech è l'osservazione di situazioni o eventi comuni, come il movimento di una tenda, uno stormo di uccelli o il passaggio di una nave. Egli propone una riflessione sul nostro modo di vedere aspetti del quotidiano che ci circonda, creando video in cui oggetti, luce e suoni si uniscono per creare immagini poetiche con tempi di visione rallentati.

 
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