Il 19 marzo 2003 il presidente Bush annunciò l'inizio della guerra in Iraq per "disarmare l'Iraq dalle armi di distruzione di massa, porre fine al sostegno di Saddam Hussein al terrorismo e liberare il popolo iracheno". In risposta al coinvolgimento britannico in quella guerra, il 7 luglio 2005 un attacco terroristico nella metropolitana di Londra provocò la morte di 52 persone. Tony Blair annunciò la tragedia dalla Scozia, interrompendo la riunione del G8 in corso. Il 6 aprile 2009 il presidente Obama pronunciò uno storico discorso all'Università del Cairo in cui poneva l'accento sulla necessità di superare gli stereotipi negativi dello scontro di civiltà, dopo anni di "paura e diffidenza".
Il linguaggio è il mezzo principale della propaganda politica e viene attentamente controllato per influenzare l'opinione degli elettori. Siamo solo parzialmente consapevoli degli elementi che ci portano a dare un giudizio sulla credibilità di un politico, e molti sono i fattori che influenzano la percezione che abbiamo di loro, come le caratteristiche fisiche, l'abbigliamento, i gesti. I leader convincono i cittadini delle loro politiche e legittimano il proprio potere tramite performance linguistiche caratterizzate da un'ampia serie di strategie retoriche che, combinandosi, danno forma al linguaggio del potere.
L'interesse di Cifariello Ciardi è rivolto a scoprire la possibilità di tradurre l'enfasi retorica di un politico in musica, sottolineando come nella pratica dei loro discorsi anche il ritmo e la "melodia" della parola siano elementi fondamentali nelle strategie di ricerca del consenso. A differenza di altre opere dell'autore, qui non è stata attuata alcuna elaborazione elettronica del suono: è solo la trascrizione della voce per uno strumento musicale. Come dice Cifariello Ciardi, "spesso il potere parla non alla testa, ma soprattutto alla pancia. In che modo? Forse anche con la 'musica' celata nell'eloquio".
Tre Piccoli Studi sul Potere svela come la forza dell'immagine del potere non si basi solo su quello che appare alla nostra vista ma agisca anche su ciò che penetra nella nostra percezione più profonda, tramite l'udito, in un modo tanto più efficace quanto più difficile da decriptare.