"Il mio interesse per la fotografia si incentra sulla sua capacità di descrizione esatta. Uso la fotografia per cercare di registrare le manifestazioni dell'ingegno e dello spirito umano che ancora permangono nel paesaggio quotidiano del nostro Paese". In occasione di una delle sue serie più recenti, Dow è riuscito a entrare in alcuni dei circoli privati più esclusivi di New York, scegliendo quelli tuttora attivi e che vantano una storia lunga e importante, come il celebre Metropolitan Club, fondato nel 1891 da John Pierpont Morgan e che ha annoverato fra i suoi membri più illustri James Roosevelt e William K. Vanderbilt. La maggior parte di questi circoli prevede il rigoroso rispetto di un regolamento consolidato dalla tradizione. Può entrare a farne parte solo chi venga presentato da qualcuno che è già socio, assicurando così l'idea della "rete"; un'apposita commissione valuta se il candidato è idoneo a essere accettato. Benché a New York se ne possano contare più di venti, dall'esterno ci si accorge raramente della loro esistenza. Pur non esercitando più l'influenza politica di un tempo come luoghi del potere e centri decisionali, questi club stanno attraversando oggi una nuova fase di rinascita e sono sempre più numerosi i politici e gli uomini d'affari che preferiscono incontrarsi nelle loro sale appartate, che l'opinione pubblica vede spesso come luoghi per l'organizzazione di complotti e appuntamenti segreti di diversa natura. Con le sue fotografie descrittive e comparative Dow dà un volto a questi ritrovi esclusivi e invita l'osservatore ad ammirare con lui l'opulenza senza tempo delle loro sale. L'architettura è "la forma primaria e più potente della comunicazione di massa" e al tempo stesso uno specchio del potere e delle sue strategie, del consolidamento dell'autorità e dei suoi effetti su coloro che lo esercitano. "L'architettura è potere. I potenti costruiscono proprio perché sono potenti. Però l'architettura è anche espressione della capacità e della risolutezza - e della decisione - dei potenti. L'architettura è sfruttata intenzionalmente dai politici per sedurre, per impressionare, per intimidire" (Deyan Sudjic, The Edifice Complex: How the Rich and Powerful Shape the World, 2006).