Andreas Gefeller

Poles 31
from “The Japan Series”
2010
Pigment Print on Fine Art Paper
100 x 100 cm
Courtesy Thomas Rehbein Galerie Cologne and Hasted Kraeutler New York



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ANDREAS GEFELLER

Andreas Gefeller utilizza uno sguardo atipico sul mondo che lo circonda. Osservazione del reale e costruzione estetica si uniscono in fotografie che trasformano la nostra percezione della realtà e diventano espressione di un’idea di bellezza intesa come “disegno” ulteriore, presa di coscienza intellettuale di un livello superiore di significato del mondo che viviamo quotidianamente. Le immagini di The Japan Series testimoniano il suo interesse per il confronto tra natura e cultura, crescita spontanea e costruzione razionale umana: ampi panorami di piantagioni agricole e visioni ravvicinate di snodi o collegamenti di cavi elettrici e telefonici, catturati durante il giorno o durante la notte.

Gefeller fotografa dal basso verso l’alto, puntando l’obiettivo sui suoi soggetti da due angolazioni diverse, poi ricompone le prospettive generando un’unica immagine; rimuove ogni elemento dotato di uno spessore a favore di una leggerezza del disegno finale. Le immagini sono costruite in modo da apparire estremamente piatte e prive di un illusionismo prospettico. I fili si uniscono in intrecci sospesi e giunzioni galleggianti in un puro spazio aperto. Rimangono solo alcuni elementi dotati di maggiore fisicità, come alcuni trasformatori elettrici da cui si dipanano grovigli densi e caotici, che nel loro movimento centripeto si risolvono in linee semplici e razionali.

Le fotografie si pongono in relazione con una forma di espressione tipica del mondo orientale: l’arte della scrittura ornamentale della calligrafia. I fili elettrici, le spalliere, i pergolati o i rami che si appoggiano su di essi sono linee che si intersecano tra di loro, disegni astratti che si stagliano su pure campiture cromatiche come il bianco e il nero. Le linee dei cavi e dei rami fuoriescono dal campo delle immagini come a suggerire una loro prosecuzione potenzialmente infinita.

Con l’avvento delle nuove tecnologie digitali la “costruzione” dell’immagine fotografica ha assunto nuovi significati, spostando una grande parte del lavoro di un fotografo al momento successivo allo scatto, tramite la manipolazione in post-produzione. Il lavoro di Gefeller mette insieme diversi livelli di costruzione per ottenere delle immagini che, pur mantenendo una forte impronta iperrealistica nella loro attenzione al dettaglio, si propongono come composizioni astratte, disegni realizzati tramite la manipolazione di ciò che la macchina fotografica registra. Grazie a queste immagini riflettiamo su come vediamo la realtà, attuando anche un ribaltamento di prospettiva nella relazione tra uomo e mondo. L’arte diviene lo strumento per trasformare il nostro sguardo sulla realtà alla ricerca di una bellezza nascosta, un ordine e un’armonia sottesi.

Andreas Gefeller (1970, Düsseldorf, Germania; dove vive e lavora) crea opere fotografiche che uniscono uno stile realista di stampo documentaristico con un proprio superamento di questo stesso che impone all’osservatore di modificare la percezione e scorgere diversi livelli di significato nelle strutture della realtà quotidiana. Ha studiato fotografia presso l’Università di Essen dove si è laureato con Bernhard Prinz nel 2000. Nel 2001 è entrato a far parte della Deutsche Fotografische Akademie. Ha pubblicato numerose libri monografici, tra cui Soma, Supervisions, Andreas Gefeller – Photographs e The Japan Series, che nel 2012 ha ricevuto la medaglia d’oro al German Photo Book Awards. Nel 2002 ha tenuto la sua prima mostra monografica presso la Galerie Hohmann di Amburgo e nel 2004 la prima personale presso la Thomas Rehbein Galerie di Colonia. La sua recente mostra The Japan Series è stata ospitata dalla Hasted Kraeutler Gallery di New York (2011) e dalla Thomas Rehbein Galerie di Colonia (2010). Altre sue importanti mostre personali si sono tenute presso: (2011) Kunsthalle Erfurt, Erfurt; (2010) Landesgalerie, Linz; (2010) Munchner Stadtmuseum Sammlung Fotografie, Monaco; (2009) Stadtgalerie Saarbrücken, Saarbrücken; (2009) Hasted Hunt Gallery, New York; (2008) Zern, Berlino; (2007) Kunstverein Heinsberg, Heinsberg. Tra le mostre collettive più recenti: (2013) “Vue d’en haut”, Centre Pompidou-Metz, Metz; (2013) “Metropolis: Reflections on the Modern City”, Birmingham Museum, Birmingham, UK; “Light Sensitive”, Nasher Museum of Art, Durham, North Carolina; (2012) “Wasserstandsmeldung”, Kunstmuseum, Bonn; “Out of Focus”, Saatchi Gallery, Londra; (2011) “The Detour of the Real”, Seoul Photo Festival 2011; (2009) “Realtà manipolate”, CCC Strozzina, Palazzo Strozzi, Firenze; “Ferne Nähe – Natur in der Kunst der Gegenwart”, Kunstmuseum, Bonn.

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