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Nelle sue sculture il tempo viene tradotto attraverso la combinazione di coordinate orizzontali e verticali che producono processi di erosione o sedimentazione e rappresentano il rapporto tra la natura e l’uomo.
GIORGIO ANDREOTTA CALÒ
Clessidra da Scolpire il tempo, 2010
Bronzo
cm 180 x 40 x 40
Courtesy l’artista
La ricerca di una forma del tempo ha definito tutta un’immaginazione dell’antico. Il tempo trasforma, altera forme preesistenti. Giorgio Andreotta Calò lega il concetto di contemporaneo a una dimensione temporale molto più estesa. Nelle sue sculture il tempo viene tradotto attraverso la combinazione di coordinate orizzontali e verticali che producono processi di erosione o sedimentazione e rappresentano il rapporto tra la natura e l’uomo. La serie di opere Clessidra è composta da strutture di legno usate per ormeggiare le barche nella laguna di Venezia, consumate dalle maree e dal movimento continuo del traffico marittimo. Assottigliandosi nella parte centrale, questi pali sono il luogo di una tensione tra la loro verticalità e la linea orizzontale dell’acqua, che alla fine raggiunge un limite insostenibile.
Giorgio Andreotta Calò è nato nel 1979 a Venezia, Italia. Vive e lavora ad Amsterdam, Paesi Bassi. Le sue mostre personali comprendono: La sculpture langue morte, Institut Culturel Italien de Paris, Parigi (2014); La scultura lingua morta, Wilfried Lentz, Rotterdam (2014); level, Peep-Hole @ Fonderia Battaglia, Milano(2014); 08.09.2012 – 21.10.2012, SMARTProject Space, Amsterdam (2012); 22 luglio 1911 / 22 luglio 2011, Premio Lum per l’arte contemporanea, Teatro Margherita, Bari (2011). Tra le collettive si segnalano: Ritratto dell’artista da giovane, Castello di Rivoli,Rivoli (2014); The Volkskrant Art Prize 2014, Stedelijk Museum Schiedam, Schiedam(2014); Premio Italia Arte Contemporanea 2012, MAXXI, Roma (2012); ILLUMInazioni/ ILLUMInations, 54. Biennale di Venezia,Venezia (2011); SI – Sindrome Italiana, la jeune création artistique italienne, Magasin- Centre National d’Art contempora in de Grenoble, Grenoble (2010).
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Con la grande mostra dedicata ad Ai Weiwei (23 settembre 2016-22 gennaio 2017) per la prima volta Palazzo Strozzi diventa uno spazio espositivo unitario che comprende facciata, Cortile, Piano Nobile e Strozzina.
L’arte contemporanea esce dalla Strozzina e si espande sia a livello espositivo che di comunicazione, in uno scenario in cui Palazzo Strozzi partecipa attivamente all’avanguardia artistica del nostro tempo.
Per questo motivo le informazioni relative alla mostra Ai Weiwei. Libero e il programma di mostre e attività future dedicato all'arte contemporanea saranno consultabili direttamente al sito www.palazzostrozzi.org e sui canali social di Palazzo Strozzi.
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