Laura Ball

Attraverso la fluidità dell’acquarello, Laura Ball elabora un mondo popolato di immagini allegoriche in continua mutazione, con chiari riferimenti alla psicanalisi junghiana. Con uno stile immaginifico, paure e sogni assumono una forma corporea come in un libero gioco di associazione.



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Nei suoi acquarelli delicati ma estremamente complessi, Laura Ball crea rappresentazioni di animali, figure umane ed elementi naturali invitando l’osservatore a sviluppare una relazione intima e ravvicinata, attirandone lo sguardo attraverso le piccole dimensioni e il contrasto tra le immagini dettagliate e colorate e gli sfondi bianchi. L’artista impiega uno stile fortemente metaforico nel quale elementi ricorrenti, come il muro, la rete, la maschera e determinati animali, creano realtà simboliche aperte all’interpretazione, che evocano potentemente la dimensione del subconscio.
La Ball trae ispirazione da un ampio ventaglio di fonti: le minuziose raffigurazioni di animali, dal carattere quasi scientifico, prendono spunto dalle illustrazioni ottocentesche dell’illustratore statunitense John James Audubon; allo stesso tempo alcune opere riconducono allo stile dell’artista del XVI secolo Arcimboldo, nel modo in cui i singoli elementi sono composti insieme in modo da dar vita a figure più complesse; altra fonte di ispirazione può essere rintracciata nella tradizione sciamanica degli Indiani d’America, nella quale gli animali sono considerati mediatori tra la dimensione reale e quella spirituale.
Altro elemento centrale nelle creazioni dell’artista è l’influenza delle teorie psicanalitiche di Carl Gustav Jung, la cui “tecnica dell’amplificazione” spinge il paziente a interpretare i propri sogni tramite immagini del mito o delle fiabe tradizionali. La serie di opere intitolata Mandala è incentrata su una pratica tradizionale indù che prevede l’uso dell’espressione artistica come esercizio spirituale fondato sulla meditazione trascendentale, una pratica che Jung interpreta come una “rappresentazione dell’io inconscio” che permette di esprimere all’individuo i propri desideri, le emozioni e gli impulsi più profondi.
Con le sue opere, la Ball raffigura un viaggio nella psiche umana, nel quale le creature ritratte sono in perenne mutamento, come accade per il significato del bene e del male, di realtà e fantasia, nel regno dell’inconscio liberato dai freni della ragione.

Laura Ball (1972, Syracuse, NY, USA; vive e lavora a San Diego, CA) crea un mondo artistico fatto di scene e creature surreali in continua mutazione che sembrano provenire dal profondo dell’inconscio. Il suo mondo surreale emerge dalla fluidità dell’acquarello, attraverso il quale l’artista congela i movimenti, bloccandoli così come uno specchio intrappola un riflesso. Ha svolto i suoi studi presso la University of California a Davis e nel 2004 ha ottenuto il MFA alla University of California, Berkeley. Tra le sue esposizioni collettive ricordiamo: (2009) “Note to Self”, Schroeder Romero, New York; “Vous Avez Eté Juste Servi”, LeBasse Projects, Los Angeles, CA; “Malice and Anxiety”, Peter Miller Gallery, Chicago, IL; “Aftermath”, Pulse Miami con Kopeikin Gallery; “Family Pictures”, Root Division Gallery, San Francisco, CA; (2010) “Cynosure: New York form East Bay Galleries”, Worth Ryder Gallery, Berkeley, CA; “NEXT”, Chicago Art Fair (con Kopeikin Gallery); “San Francisco Art Fair” (con Swarm Gallery); “New & Improved”, Morgan Lehman Gallery, New York; “Transparency and Transformations in American Art”, Ambasciata americana, Stoccolma, Svezia; “Things are Expanding”, Swarm Gallery, Oakland, CA. Tra le gallerie che hanno ospitato le sue personali: Morgan Lehman Gallery di New York, Swarm Gallery di Oakland, David B. Smith Gallery di Denver, Bucheon Gallery di San Francisco, Peter Miller Gallery di Chicago e Paul Kopeikin Gallery di Los Angeles.

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