Patrick Jacobs

Patrick Jacobs crea diorami di vedute urbane o passaggi che lo spettatore è invitato a osservare tramite piccole finestre dotate di lenti convesse che elaborano mondi a metà tra verità e inganno.



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Patrick Jacobs crea ambienti in miniatura realizzati minuziosamente, diorami visibili attraverso piccoli oblò in una parete. Lo spazio espositivo sembra vuoto, in un secondo momento però lo spettatore trova delle aperture da cui come spiando attraverso il buco della serratura, è possibile osservare paesaggi luminosi, primi piani di prati o interni di appartamenti con una finestra che permette di guardare un paesaggio ulteriore.

Utilizzando un’illuminazione intensa e impiegando lenti convesse circolari che amplificano l’effetto di profondità alterando la percezione visiva del fruitore, Jacobs crea mondi artificiali la cui intensità appare maggiore di quella della realtà stessa. In lavori come Fairy Rings with Dandelions (Cerchi magici con denti di leone) e Mushroom Clusters #1 e #2 (Gruppi di funghi #1 e #2), la realtà sembra misteriosamente purificata e innalzata, privata della presenza della figura umana, permettendo agli osservatori di poter immaginare se stessi all’interno del diorama.
Interior with View of Gowanus Heights (Interno con vista sulle sommità di Gowanus), mette in scena un elemento non presente nelle creazioni precedenti. Combinando la monotona quotidianità di un comune appartamento con lo sfondo di un paesaggio naturale idealizzato, l’artista posiziona l’osservatore in una sorta di duplice diorama. Guardando fuori dalla finestra raffigurata dentro il primo livello dello spazio, all’osservatore si apre una vista su un secondo paesaggio, una veduta che suggerisce ulteriore profondità, impossibile da raggiungere.
È il fascino dell’inaccessibilità che dà forza all’opera di Jacobs. Nel suo lavoro in studio Jacobs riveste il ruolo del creatore onnipotente di mondi idealizzati e inviolabili. Al pubblico è permesso unicamente di osservare dall’esterno, quasi come un voyeur, isolato dal contesto e proiettato in una dimensione altra e non reale, accessibile solo attraverso lo sguardo, ma che non può mai essere raggiunta fisicamente.

Patrick Jacobs (1971, Merced, CA, USA; vive e lavora a Brooklyn, New York) si è laureato alla University of West Florida nel 1994 e ha ottenuto un MFA presso la School of the Art Institute di Chicago nel 1999. È rappresentato dalla Pierogi Gallery di Williamsburg, Brooklyn. Le sue opere sono caratterizzate da una sorta di atmosfera pseudo-scientifica i cui protagonisti sembrano costretti ad affrontare un mondo in cui non è possibile distinguere tra verità o inganno. Tra le sue ultime mostre personali ricordiamo: (2010) “Patrick Jacobs: Dioramas, The Pool”, Moretti Fine Art, Londra; “Other People’s Fiction”, Kenise Barnes, Larchmont, New York; (2011) “Patrick Jacobs: Familiar Terrain”, Pierogi Gallery, Brooklyn; “Otherwordly: Optical Delusions and Small Realities”, Museum of Arts and Design, New York. Tra le sue ultime collettive: (2010) “The Worlds We Live In, the Worlds We Create”, Like the Spice Gallery, Brooklyn, NY; “Other People’s Fiction”, Kenise Barnes Gallery, Larchmont, NY; “There’s No Place Like Here”, The College at Brockport, SUNY, Brockport, NY; “Instructions Not Included, Pierogi Gallery, Brooklyn, NY; (2011) “Subjective/Objective”, Pierogi Gallery, Brooklyn, NY; “Otherwordly: Optical Delusions & Small Realities”, Museum of Arts and Design, New York; “Obsessions”, Cavin-Morris Gallery, New York.

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