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I video di animazione creati dall’artista
William Kentridge riescono a suscitare grande empatia nello spettatore.
Kentridge impiega elementi narrativi, grafica e musica per generare fascinazione
e coinvolgimento emotivo. Produce i suoi video usando una tecnica simile
a quella dell’animazione classica. Kentridge disegna tutte le immagini
a mano con carboncino e pastelli, ma, invece di disegnare ognuna delle figure
su un foglio nuovo, esegue l’intero processo di una sequenza su un’unica
superficie. Egli riproduce un’inquadratura base dalla quale cancella
singoli elementi, per poi ridisegnarne di nuovi, creando così un’immagine
ancora diversa. In questo modo i personaggi e le storie che l’artista
disegna emergono ogni volta dalle tracce lasciate dal disegno precedente,
creando atmosfere evocative e toccanti. Il tempo, il cambiamento,
la presenza e l’assenza sono tematiche centrali nel lavoro di William
Kentridge,
tematiche che sono presenti metaforicamente nel processo del continuo susseguirsi
tra cancellatura e disegno. Il contesto nel quale le storie hanno luogo
è il Sud Africa dell’Apartheid. Kentridge sceglie una serie
di simboli e figure che ricorrono in tutti i suoi video di questo periodo:
la donna africana, Soho, l’imprenditore di mezza età, Felix,
un alter ego dell’artista stesso, il paesaggio africano, la fabbrica
fumante, canzoni africane, l’acqua, il pesce e lo specchio. I personaggi
rappresentati vivono battaglie interiori e politiche, che riflettono la
situazione e la vita in Sud Africa degli anni della separazione razziale.
Ma, allo stesso tempo, le storie rappresentate rivelano elementi
di valenza simbolica universale che aprono uno spazio alle riflessioni su
temi
come la morte, la solitudine esistenziale, l’amore o la grandezza
atemporale della natura. Gli elementi raffigurati scaturiscono dall’immaginario
poetico interiore dell’artista, ma riescono a trascendere la soggettività
divenendo bagaglio emotivo e linguaggio universalmente comprensibile. Tutte
le figure e gli elementi si trovano in un flusso costante: corpi si trasformano
in paesaggi, animali diventano oggetti, tutto sembra vivere una continua
trasformazione. Lo svolgersi delle animazioni si sviluppa in strutture simili
a quelle che il cervello produce immediatamente prima del sonno, quando
immagini emergono dalla memoria in sequenze apparentemente slegate tra loro
e si fondono brevemente per poi sparire di nuovo. “I
miei disegni non hanno inizio da un ‘bel tratto’. Deve trattarsi
di un segno di qualcosa che esista lì fuori nel mondo. Non deve essere
un disegno preciso, ma deve scaturire da un’osservazione e non da
qualcosa che sia astratta come un’emozione” (William Kentridge) |