ATELIER VAN LIESHOUT
(Joep van Lieshout, Paesi Bassi, 1963)
Slave City. Welcoming Center, 2007
acciaio, legno e pittura, 185 x 200 x 68 cm
Courtesy the artist,
Photo and © Atelier Van Lieshout
SlaveCity. Urban Plan, 2005
stampa digitale su tela Hahnemuhle, 95 x 230 cm
Courtesy the artist,
Photo and © Atelier Van Lieshout
SlaveCity. Business Plan, 2005
stampa digitale su tela Hahnemuhle, 90 x 300 cm
Courtesy the artist, Photo and © Atelier Van Lieshout
La scultura Welcoming Center e le due tele Urban Plan e Business Plan fanno parte del progetto Slave City e costituiscono la rappresentazione di concetti architettonici al servizio di un’utopia sociale. Il collettivo di artisti olandesi Atelier van Lieshout, fondato nel 1995 dall’artista e architetto Joep van Lieshout, ha progettato una città completa basata unicamente su principi di razionalità, efficienza, profitto ed ecologia. L’applicazione di simili principi economici alle strutture sociali ha come effetto la riduzione degli esseri umani a mere risorse che alimentano letteralmente il sistema. Slave City è una città ecologica in cui tutto viene riciclato, compresi i suoi abitanti. La maggior parte dei modelli della città non prevede la rappresentazione umana, e questa assenza mette in moto l’immaginazione dell’osservatore che cerca di riempire gli spazi vuoti con le proprie, a volte disturbanti, supposizioni. Oltre al progetto urbano della città immaginaria (Urban Plan), al piano economico (Business Plan) e al centro di accoglienza (Welcoming Center), l’Atelier van Lieshout ha creato anche un’unità adibita al lavoro e al sonno, un call center, un’università femminile e una maschile, una casa-utero e altre strutture che completano il mondo chiuso di Slave City. Spaventosa versione ultramoderna di un campo di concentramento, il progetto definisce con esattezza gli effetti distruttivi sulla comunità umana del predominio incontestato dei principi utilitaristici.
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Luchezar Boyadjiev (BUL)
Marco Brambilla (I/USA)
Marc Bijl (NL)
Fabio Cifariello Ciardi (I)
Claude Closky (F)
Denis Darzacq (F)
Eva Grubinger (A)
Pablo Helguera (MX)
Damien Hirst (UK)
Bethan Huws (GB)
Christian Jankowski (D)
Atelier van Lieshout (NL)
Michael Landy (UK)
Thomas Locher (D)
Aernout Mik (NL)
Antoni Muntadas (E)
Takashi Murakami (J)
Josh On (CAN)
Dan Perjovschi (RUM)
Cesare Pietroiusti (I)
Wilfredo Prieto (CUB)