Palazzo Strozzi   CCCS
  Green Platform
  Arte Ecologia Sostenibilità / 24.04 – 19.07.2009
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  Artisti: Alterazioni Video, Amy Balkin, Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Michele Dantini,
Ettore Favini
, Futurefarmers, Tue Greenfort, Henrik Håkansson, Katie Holten, Dave Hullfish Bailey, Christiane Löhr, Dacia Manto, Lucy + Jorge Orta, Julian Rosefeldt, Carlotta Ruggieri, Superflex,
Nicola Toffolini
, Nikola Uzunovski
   
   
  Amy Balkin (USA, 1967)
   
  I progetti artistici di Amy Balkin esaminano le relazioni tra l’uomo e l’ambiente, inteso come spazio fisico e sociale. Attraverso una pluralità di strategie, l’artista affronta tematiche interconnesse quali il diritto pubblico, l’accesso alle risorse primarie, il consumo del territorio, l’inquinamento, la speculazione. Quella di Amy Balkin è un vera e propria forma di attivismo artistico volto all’individuazione di scenari alternativi di crescita e di coabitazione.
   
  Nel 2001, con il progetto This is the public domain, Amy Balkin ha acquistato un appezzamento di terra presso Tehachapi, in California, tentando di trasformarlo, per vie legali, in una proprietà pubblica internazionale. Nel 2004, con il progetto Public Smog, l’artista ha avviato la “costruzione” di un parco pubblico aereo, variabile in estensione e collocazione, attraverso l’acquisto di crediti per l’emissione di anidride carbonica. In questo modo l’artista ha inteso mettere in discussione il sistema della vendita di concessioni come rimedio alla crisi climatica e più in generale la monetizzazione e l’esproprio dell’aria.
Sviluppato in collaborazione con gli artisti Kim Stringfellow e Tim Halbur, e con le organizzazioni Pond: Art, Activism, and Ideas e Greenaction for Health & Environmental Justice, il progetto Invisible-5 indaga il contesto sociale, economico e ambientale della valle di San Joaquin, in California, al centro della quale transita l’autostrada interstatale 5 che collega San Francisco e Los Angeles. Oltre che per il trasporto di persone e merci, il corridoio costituisce un asse strategico per lo sviluppo dell’allevamento e dell’agricoltura intensivi, l’industria casearia, lo smaltimento dei rifiuti, l’industria petrolifera e del gas, l’industria delle costruzioni. A causa della concentrazione di questi elementi, l’area del corridoio 5 è una delle più tossiche del pianeta. Invisible-5 racconta le storie delle persone e delle comunità locali e la loro lotta per il raggiungimento di una giustizia ambientale. Il progetto si presenta come un archivio sonoro, condiviso attraverso il web, nel quale sono raccolte le testimonianze degli abitanti unite a suoni e musiche caratteristici della zona.
   
 
   
 
   
 
  Invisible-5, 2005
percorso audio-critico lungo la Interstate 5 tra San Francisco e Los Angeles
selezione di cinque episodi: Bayview Hunters Point San Francisco, Intestate 5, Kettleman City, Earlimart, Mega-Dairies
Courtesy l’artista
Photo Credit: CCCS, Firenze; Valentina Muscedra
   
 
  Invisible 5 (The Grapevine, Buttonwillow; San Fernando Valley Map) / 2006
percorso audio-critico lungo la Interstate 5 tra San Francisco e Los Angeles /
Production credits: Amy Balkin, Tim Halbur, Kim Stringfellow, Greenaction for Health and Environmental Justice, Pond: Art, activism, and ideas
Images credit: Kim Stringfellow, Amy Balkin; Map: NASA World Wind
   
 
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