Palazzo Strozzi   CCCS
  Green Platform
  Arte Ecologia Sostenibilità / 24.04 – 19.07.2009
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  Artisti: Alterazioni Video, Amy Balkin, Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Michele Dantini,
Ettore Favini
, Futurefarmers, Tue Greenfort, Henrik Håkansson, Katie Holten, Dave Hullfish Bailey, Christiane Löhr, Dacia Manto, Lucy + Jorge Orta, Julian Rosefeldt, Carlotta Ruggieri, Superflex,
Nicola Toffolini
, Nikola Uzunovski
   
   
  Carlotta Ruggieri (Italia, 1967)
   
  La natura è protagonista di tutta l’opera di Carlotta Ruggieri, che dall’ambiente naturale e dai cicli stagionali mutua modalità cognitive e consuetudini operative. La realizzazione di un lavoro segue rigorosamente la luce e i tempi delle stagioni, sviluppandosi anche attraverso lunghi periodi di osservazione.
Tra staticità e dinamismo, le immagini della Ruggieri creano sempre un rapporto singolare tra osservatore e ambiente naturale, soggettività ed alterità, investigando questa dimensione complessa attraverso la ripetizione seriale delle immagini.
   
  Recentemente l’artista ha ripreso a lavorare sul tema del Terzo paesaggio, già affrontato in una serie fotografica Senza titolo, un bosco spontaneo che si presenta come foresta, sebbene si trovi ai margini dell’area urbana. In particolare la presenza di piante alloctone, ovvero provenienti da altri paesi ma naturalizzate sul nostro territorio, testimonia l’interessante fenomeno della migrazione della flora, al centro delle attuali ricerche dell’artista.
La serie inedita qui proposta, prodotta dal CCCS per Green Platform, propone l’interno di infissi industriali di una ex fabbrichetta cittadina, ora avvolta dalla vegetazione spontanea. Il contrasto tra i rudi telai in ferro e i rampicanti colti in controluce, l’atmosfera del fabbricato dismesso e la luce opalina dei vetri sporchi su cui si arrampicano le piante, traducono in immagine il rapporto complesso che vige tra uomo e natura, ambiente artificiale e naturale.
Questa sintesi introduce con forza il tema del Terzo paesaggio di Gilles Clément e comprende in modo profondo ed esteso i concetti di liminarità e diversità.
I frammenti di paesaggio che sfuggono alle macchine agricole, le erbe in mezzo all’asfalto, i cespugli abbandonati ai margini di autostrade, costituiscono il così detto Terzo paesaggio, una preziosa riserva di biodiversità. Questa ricchezza non solo è dovuta a varietà e spontaneità dei vegetali, ma rappresenta il livello ottimale di vita possibile in un determinato ambiente. Per questo il terzo paesaggio acquisisce un valore profondo: costituito da specie che trovano asilo esclusivamente in spazi non controllati dal potere, esprime istanze di natura politica e filosofica.
   
 
   
 
   
 
  Senza titolo 2009 - “Fui consapevole del faticoso lavorio che il mondo naturale porta avanti ben al di là della limitata attenzione che normalmente gli dedichiamo; lì le passioni perdono significato, la storia acquista una dimensione diversa” (Edward Wilson), 2009
3 pannelli, stampa lambda su dibond
80 x 177 cm, 80 x 160 cm, 80 x 120 cm
installazione prodotta dal CCCS, Firenze
Courtesy l'artista
Photo Credit: CCCS, Firenze; Valentina Muscedra
   
 
 

Dettaglio da: Senza titolo 2009 - “Fui consapevole del faticoso lavorio che il mondo naturale porta avanti ben al di là della limitata attenzione che normalmente gli dedichiamo; lì le passioni perdono significato, la storia acquista una dimensione diversa.” (Edward Wilson), 2009
3 pannelli, stampa lambda su dibond
80 x 177 cm, 80 x 160 cm, 80 x 120 cm
Courtesy l'artista

Prodotta dal Centro di Cultura Contemporanea Strozzina,
Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze

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