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Andrea Caretto / Raffaella Spagna (Italia, 1970/1967) |
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Andrea Caretto e Raffaella Spagna lavorano sulle relazioni profonde che legano gli esseri umani all’ambiente naturale. Attraverso gli strumenti delle scienze naturali e dell’antropologia analizzano i rapporti tra essere umano, organismi viventi e ambiente, sviluppando progetti, performance, pratiche relazionali e interventi installativi arricchiti dalle rispettive formazioni: l’architettura del paesaggio per Raffaella, le scienze naturali per Andrea.
Lo sviluppo dei precedenti progetti Esculenta, Food Island e Sativa-Cerealia ha origine da un moto introspettivo che indaga le relazioni con l’ambiente. |
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In Sativa il racconto di un territorio afflitto da grosse problematiche ambientali e sociali (la Val di Susa) veniva elaborato ripartendo dai cereali. Le relazioni profonde esistenti tra essi e genere umano (di natura simbolica, sociale, sostentativa, ecc.), nonché la relazione “selvatico – domesticato”, venivano tradotte in passaggi esperienziali dal profondo significato, quali la coltivazione in studio di prati di orzo e grano duro; la spremitura e il consumo del succo da essi ottenuto, quale elemento fortemente nutritivo e purificante per il sangue; infine la lavorazione della fibra verde, scarto della spremitura, per la realizzazione plastica di un “paesaggio della memoria”.
Human Microbiome, opera inedita prodotta dal CCCS per Green Platform, si presenta come un armadio monolitico con cassetti e aperture praticabili, nei quali è possibile “visionare” materiali ed elaborati di diversa natura sul microcosmo corporeo, denominato in campo scientifico “microbioma umano”. I dati presentati sono tradotti in immagini, disegni, video, diorami, oggetti-scultura, tutti elaborati ai fini di una rappresentazione cognitiva e creativa dell’ “alterità” costituita dai microrganismi che ci abitano.
Le intime relazioni di simbiosi con i batteri, tra macrocosmo umano e microcosmo batteriologico che lo abita, diventano metafora delle più estese e indispensabili relazioni che intercorrono tra l’uomo e il sistema ecologico che lo comprende. Caretto e Spagna ci invitano a riflettere sulla ricerca di un’autentica sostenibilità in termini di “ecologia profonda”: occorre una radicale revisione della prospettiva antropocentrica e l’acquisizione di consapevolezza nei confronti della complessità del mondo che ci circonda per sentirsi finalmente parte di un sistema più ampio, dal quale non possiamo prescindere e a cui apparteniamo come tutte le altre specie viventi, siano esse piante, batteri, animali. |
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Human Microbiome, 2009
struttura in legno, monitor LCD, oggetti in paraffina, documenti cartacei
258 x 210 x 129 cm
Si ringraziano: Diego Bonetto, Vincenzo Guarnirei, Beatrice Mautino, PAV (Parco d'Arte Vivente, Torino), Mary Perry (Human Microbiome Project - NIH, USA), Franco Torriani
installazione prodotta dal CCCS, Firenze
Courtesy gli artisti
Photo Credit: CCCS, Firenze; Valentina Muscedra |
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Human Microbiome (studio), 2009
disegno su carta
Courtesy gli artisti
Prodotta dal Centro di Cultura Contemporanea Strozzina,
Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze |
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