Palazzo Strozzi   CCCS
  Green Platform
  Arte Ecologia Sostenibilità / 24.04 – 19.07.2009
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  Artisti: Alterazioni Video, Amy Balkin, Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Michele Dantini,
Ettore Favini
, Futurefarmers, Tue Greenfort, Henrik Håkansson, Katie Holten, Dave Hullfish Bailey, Christiane Löhr, Dacia Manto, Lucy + Jorge Orta, Julian Rosefeldt, Carlotta Ruggieri, Superflex,
Nicola Toffolini
, Nikola Uzunovski
   
   
  Michele Dantini (Italia, 1966)
   
  Collocandosi tra indagine antropologico-culturale e giornalismo investigativo, l’opera di Michele Dantini mette in gioco una sensibilità etnografica affine alla concezione di Félix Guattari, che intende l’ecologia nella triplice dimensione soggettiva, ambientale e sociale. La conoscenza avviene dunque tramite un percorso individuale, in cui la coscienza e la memoria personali si confrontano con la cultura e la memoria collettiva locali.
   
 
  The World Bank, 2009
video-proiezione di fotografie, giornali in distribuzione gratuita
installazione prodotta dal CCCS, Firenze
Courtesy l'artista
Photo Credit: CCCS, Firenze; Valentina Muscedra

   
  L’opera The World Bank è dedicata alla vicenda dell'oleodotto Chad-Camerun, avviata nel 2001 con lo stanziamento di 4.2 miliardi di dollari da parte della Banca Mondiale. La gestione dell’impresa è controllata dal consorzio formato dalla Banca Mondiale con ExxonMobil, ChevronTexaco e Petronas of Malaysia. Il cantiere, avviato malgrado obiezioni e resistenze di ONG internazionali e comunità locali, ha un enorme impatto ecologico: taglia la foresta primaria del Camerun sudorientale per oltre 1000 km. Il consorzio cerca di contenere i problemi obbligando i governi di Chad e Camerun a firmare un severo protocollo di garanzia che prevede la destinazione dei proventi del petrolio in sanità, istruzione, agricoltura.
I propositi dichiarati dalla Banca Mondiale di inserire comunità povere e marginalizzate nel sistema globale dei consumi risultano presto smentiti. L’oleodotto entra in funzione nell’autunno del 2003. A distanza di meno di cinque anni dalla sua entrata in funzione un comunicato della Banca Mondiale dichiara che l’istituzione cessa di sostenere il progetto poiché il governo del Chad ha violato ripetutamente gli impegni assunti impiegando i proventi del petrolio per acquistare armi e ingaggiare truppe francesi.
Il progetto di Michele Dantini, avviato nell'inverno 2001-2002 con un viaggio in Camerun, è stato progressivamente integrato con ricerche e dati provenienti sia da fonti ufficiali come la Banca Mondiale e la Chevron/Exxon Chad, sia da ONG dedite a monitorare sia il processo di costruzione dell’oleodotto che l’impatto economico e sociale conseguito. Questo lavoro si traduce in fotografie riprese in situ e in un giornale in distribuzione gratuita interamente dedicato alla vicenda e ai suoi sviluppi.
A posteriori, Dantini considera il suo intervento una sorta di "test" che sottopone a verifica le capacità e la responsabilità socio-ecologica dei manager della più grande istituzione finanziaria occidentale, ideologi di un unico modello di "sviluppo", troppo spesso rivelatosi inadeguato, non sostenibile, e per giunta dannoso.
   
   
 
  The World Bank, 2009
video-proiezione di fotografie, giornali
Courtesy l'artista

Prodotta dal Centro di Cultura Contemporanea Strozzina,
Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze
   
 
   
 
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