Palazzo Strozzi   CCCS
  Green Platform
  Arte Ecologia Sostenibilità / 24.04 – 19.07.2009
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  Artisti: Alterazioni Video, Amy Balkin, Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Michele Dantini,
Ettore Favini
, Futurefarmers, Tue Greenfort, Henrik Håkansson, Katie Holten, Dave Hullfish Bailey, Christiane Löhr, Dacia Manto, Lucy + Jorge Orta, Julian Rosefeldt, Carlotta Ruggieri, Superflex,
Nicola Toffolini
, Nikola Uzunovski
   
   
  Tue Greenfort (Danimarca, 1973)
   
  Il lavoro di Tue Greenfort si interroga sulle dinamiche culturali ed economiche  che condizionano la relazione tra uomo e ambiente. Manifestamente anti-ideologici, i suoi interventi si delineano come modelli critici antiretorici, rielaborati ogni volta in relazione alle caratteristiche peculiari del contesto in cui l’artista si trova a operare.
   
 
  Medusa, 2007
vetro di murano
431,8 x 264,16 x 127 cm
Collezione privata
Courtesy Johann König Gallery, Berlino
   
  Alla Biennale di Sharjah, nel 2007, Greenfort ha alzato di due gradi la temperatura delle sale espositive dello Sharjah Art Museum riducendo il lavoro degli impianti di climatizzazione. Con il denaro ricavato dal risparmio energetico l’artista ha acquistato una porzione di foresta pluviale in Ecuador. Ancora nel 2007, in occasione di Skulptur Project Münster, Greenfort si è servito di un camion-cisterna per ripulire le acque superficiali di un bacino idrico altamente contaminato spruzzando, nel bacino stesso, una sostanza chimica capace di portare le particelle inquinanti sul fondo. L’artista intendeva in questo modo mettere in evidenza l’inutilità di certe politiche ambientali, volte a combattere non tanto le cause quanto le conseguenze dell’inquinamento.
A causa dell’aumento delle temperature dovute ai cambiamenti climatici, dell’inquinamento delle acque e della mancanza di nemici naturali come tartarughe e tonni, le cui popolazioni sono state decimate dalla pesca intensiva, la medusa rosa Pelagia noctiluca, tra le più urticanti della sua specie, ha trovato ottime condizioni di riproduzione nel Mediterraneo, dove sta formando popolazioni in continua crescita. Il lavoro di Tue Greenfort prodotto dal CCCS per Green Platform propone alcune riproduzioni in vetro della medusa rosa, realizzate da una piccola azienda artigianale di Murano. Con questa operazione l’artista intende portare all’attenzione del pubblico il problema della perdita della biodiversità, fondamentale per il mantenimento di un equilibrio nell’ecosistema. La battaglia contro la proliferazione della medusa rosa, un tempo ricercata e studiata dai musei di storia naturale, rappresenta l’ennesimo tentativo da parte dell’uomo di combattere le conseguenze dei suoi cattivi comportamenti senza intervenire alla fonte del problema.
   
 
   
 
   
 
   
 
  Medusa Swarm, 2009
sette elementi in vetro di Murano
dimensioni variabili
installazione prodotta dal CCCS, Firenze
Courtesy l’artista; Galerie Johann König, Berlin
Photo Credit: CCCS, Firenze; Valentina Muscedra
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