Palazzo Strozzi   CCCS
  Green Platform
  Arte Ecologia Sostenibilità / 24.04 – 19.07.2009
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  Artisti: Alterazioni Video, Amy Balkin, Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Michele Dantini,
Ettore Favini
, Futurefarmers, Tue Greenfort, Henrik Håkansson, Katie Holten, Dave Hullfish Bailey, Christiane Löhr, Dacia Manto, Lucy + Jorge Orta, Julian Rosefeldt, Carlotta Ruggieri, Superflex,
Nicola Toffolini
, Nikola Uzunovski
   
   
  Dacia Manto (Italia, 1973)
   
  Il lavoro di Dacia Manto trasferisce su un piano di ricerca formale il processo di osservazione della natura e del paesaggio portato avanti dall’artista attraverso un doppio approccio, in parte scientifico - mediante la rielaborazione di dati tecnici - in parte sensoriale. Le installazioni di Dacia Manto nascono dunque dall’unione tra un’analisi obiettiva della realtà e una rielaborazione intima della stessa, nel tentativo di giungere a una cognizione profonda degli elementi che la compongono.
   
  Le teorie di Gilles Clément sul giardino planetario e sul Terzo paesaggio, a cui si ispirano numerosi lavori concepiti come un’esperienza totalizzante della natura, hanno avuto un’importanza particolare nella formazione del pensiero di Dacia Manto. Un caso esemplare è quello dell’installazione Fluviale, realizzata utilizzando diverse specie di semi che l’artista ha liberato sulle sponde del fiume Arno una volta concluso il periodo di vita previsto per il lavoro. Così come nel caso di altre installazioni, anche i disegni prefigurano uno sviluppo libero e incondizionato della natura nello spazio fisico attraverso l’assimilazione del segno alla vegetazione e viceversa.
Il progetto elaborato in occasione di Green Platform si presenta come un aggiornamento dell’opera Inlandsis, realizzata nel 2005. Costruita utilizzando alcuni fogli di plastica ecologica, derivati dalla lavorazione del mais, l’opera riproduce, a distanza di 4 anni dal primo lavoro, la superficie del Polo Sud, oggi in preda ad un progressivo restringimento causato dal surriscaldamento globale. Nell’Antartide si concentra il 90% della massa di ghiacci del pianeta. Questa massa subisce ogni anno una progressiva restrizione facilmente misurabile su tutto il fronte glaciale marino. Si calcola che negli ultimi cinquant’anni siano andati persi più di 13.000 kmq di ghiaccio di mare. Nell’interno la grande piattaforma perde attualmente tra i 90 e i 150 km cubi di ghiaccio ogni anno. Gran parte di questa fusione è avvenuta all'estremità settentrionale della piattaforma di Ronne,  una delle più importanti linee di difesa dell'Antartico occidentale. Tre delle principali piattaforme di ghiaccio, presenti su entrambi i lati della penisola, si sono già disintegrate: Wordie, Larsen A e Larsen B. Nel febbraio del 2008 è collassata anche la piattaforma di Wikins. Con questo lavoro Dacia Manto pone dunque l’attenzione su un problema di enorme portata, invitandoci a considerare la geografia del Polo Sud come un organismo vivente dalla cui tutela dipende il futuro dell’intero pianeta.
   
 
   
 
   
 
  Inlandsis 09, 2009
plastica ecologica
approx. 500 x 600 cm
installazione prodotta dal CCCS, Firenze
Courtesy l’artista
Photo Credit: CCCS, Firenze; Valentina Muscedra
   
 
 

Inlandsis 09, 2009
disegno su pagina
Progetto per l’installazione al CCCS, Firenze
Courtesy l’artista

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