Palazzo Strozzi   CCCS
  Green Platform
  Arte Ecologia Sostenibilità / 24.04 – 19.07.2009
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  Artisti: Alterazioni Video, Amy Balkin, Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Michele Dantini,
Ettore Favini
, Futurefarmers, Tue Greenfort, Henrik Håkansson, Katie Holten, Dave Hullfish Bailey, Christiane Löhr, Dacia Manto, Lucy + Jorge Orta, Julian Rosefeldt, Carlotta Ruggieri, Superflex,
Nicola Toffolini
, Nikola Uzunovski
   
   
James Bradburne
Franziska Nori
Lorenzo Giusti
Valentina Gensini
John Thackara
Gunter Pauli
Marjetica Potrc
Hans Drexler
Franco La Cecla
   
  Green Platform al CCCS
Franziska Nori
   
  Dalla sua inaugurazione nel Novembre 2007, il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina ha portato avanti una linea curatoriale basata sulla scelta e la presentazione di progetti che affrontano temi e fenomeni rilevanti per la nostra cultura e la nostra società attuale. Dopo Sistemi Emotivi, dedicata alla riflessione sulla correlazione tra la percezione dell’arte e il complesso sistema emotivo umano alla luce delle più recenti scoperte neuroscientifiche, Cina Cina Cina!!!, un’esposizione collettiva legata al recente boom dell’arte contemporanea cinese, Atlanti Futuri e Worlds on Video, una rassegna e una mostra entrambe dedicate alla recente produzione di video d’artista e documentari che affrontano le visioni del futuro della nostra società, e infine Arte, Prezzo e Valore che ha analizzato la crescente correlazione tra l’arte contemporanea e il sistema economico internazionale, il CCCS propone la mostra Green Platform – Arte Ecologia Sostenibilità in occasione della quale ha sostenuto la produzione di molte delle opere.

Proseguendo ed ampliando la politica curatoriale di tutti i progetti del CCCS, Green Platform è pensata non solo come un’esposizione ma come una piattaforma composita. I visitatori, infatti, saranno coinvolti in varie tipologie di esperienze, che spaziano da workshop affidati ad artisti e operatori nel settore delle associazioni ambientaliste a lecture con professionisti provenienti da vari ambiti lavorativi, fino ad un programma di video e documentari incentrati su diverse problematiche ambientali. In occasione di questa mostra, il CCCS ha iniziato un processo di rinnovamento al fine di una maggior sostenibilità ecologica dei suoi processi di produzione, ottimizzando gran parte della sua produzione (editoriale e di allestimento) seguendo criteri ecologici e impiegando, quanto più possibile, materiali riciclati e riciclabili.

Sulla base dell’idea di piattaforma, i curatori di Green Platform, Lorenzo Giusti e Valentina Gensini, propongono una riflessione critica che affronta in maniera interdisciplinare la questione ambientale, intesa nel duplice aspetto di crisi della società termoindustriale fondata su fonti energetiche non rinnovabili e di crisi ecologica dovuta all’inquinamento e al preoccupante surriscaldamento del pianeta. Il problema ecologico non sarà quindi ridotto a una questione ambientalista, ma verrà analizzato nelle sue molteplici implicazioni filosofiche, psicologiche, ambientali, economiche e sociali. L’ecologia diviene in questo modo non solo scienza della natura, ma scienza dell’interrelazione, del confine, della trasversalità, quale nesso del binomio natura-cultura.

A fronte delle drammatiche emergenze ecologiche, la domanda che sorge spontanea è, tuttavia, se l’arte può davvero contribuire a risolvere le gravi problematiche ambientali dei nostri tempi. In tutta onestà, appare difficile credere che il lavoro di un singolo artista, seppur critico e impegnato attivamente dal punto di vista politico e sociale, possa realmente condizionare il corso della nostra realtà globalizzata. Il potere di un’opera d’arte non si fonda sulle risposte che essa riesce a procurare, ma sulla capacità di innescare nuovi processi, riflessioni e persino dubbi in chi la guarda, la sente e la vive. Nel contesto della nostra esposizione, le opere inducono ad un processo di ripensamento del rapporto tra uomo e ambiente. In primo luogo, non si tratterà di limitare il ruolo della produzione artistica alla registrazione o rispecchiamento della realtà, ma di ampliarlo ad una reazione attiva e coinvolgente su più fronti. In secondo luogo, si tratterà di rivalutare la stessa nozione di ambiente non solo nella sua connotazione strettamente ecologista, ma come sistema complesso del mondo che ci circonda, unione di cultura e scienza, società e individuo, arte e vita quotidiana.

Punto centrale delle opere che i curatori hanno scelto per Green Platform è quello di rivedere lo stesso ruolo dell’arte come prassi critica di riflessione sul mondo e sulle sue problematiche. I risultati e i processi della creatività artistica divengono strumenti che possono innescare una presa di coscienza da parte dello spettatore, l’acquisizione di una consapevolezza della complessità e dell’importanza della situazione ambientale. L’opera d’arte diviene, dunque, concreta nella sua azione che va al di là della sua oggettualità o esemplarietà, ponendosi come strumento per instaurare nuove relazioni di creatività congiunta, inedite situazioni di reciprocità in cui ognuno è chiamato ad essere coinvolto sulla base della propria spontanea, ma responsabile, specificità personale.

Fin dalla sua nascita, il CCCS ha cercato di seguire una metodologia di lavoro e comunicazione che rispecchia questo tipo di riflessioni, puntando a perseguire il cosiddetto “discorso vivente” così come descritto da Bateson nel senso di ecologia della comunicazione, che crediamo vada applicata in tutti i settori della comunicazione, creando un dialogo attivo con singoli creativi e con altre istituzioni.
Green Platform coniuga in sé un piano di pensiero teorico globale ed uno di meta-riflessione aperta al territorio. Per questo motivo sono stati coinvolti artisti italiani e internazionali, dando spazio ad alcuni laboratori che accompagnano la mostra per l’intera sua durata, coinvolgendo numerose istituzioni locali. Alcuni studenti della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, coordinati dal prof. Giacomo Pirazzoli, hanno seguito il workshop con il collettivo artistico Alterazioni Video al fine di produrre idee e materiale intorno all’opera Incompiuto Siciliano, che verrà presentato in mostra. Nei mesi di maggio e giugno l’artista Nikola Uzunovski, in collaborazione con gli ingegneri Filippo Ginanni e Giacomo Pancani, terrà un workshop con gli studenti dei proff. Antonio Glessi, Gilberto Corretti, Dirk Van den Eyden e Giovanni Del Signore dell’ISIA di Firenze; Michelangelo Consani presenterà una serie di progetti di cucine solari cui sta lavorando con un team di artisti internazionali, ai quali dedicherà un servizio speciale sulla rivista Urban, mentre i Liquidcat, collettivo di artisti italiani, lanceranno la provocazione di un workshop “sostenibile” per corrispondenza.
Attraverso la collaborazione con la mostra-convegno internazionale Terrafutura si prevede di dare spazio alle associazioni operanti sul territorio con specifica vocazione ambientale, da Quadrifoglio a Greenpeace al WWF. Infine la collaborazione con CinemAmbiente di Torino risponde alla logica del lavoro in rete e porterà a Firenze la proiezione di inediti documentari internazionali.
Per il programma di lecture settimanali il CCCS ha invitato: Marco Sala, responsabile del Master in architettura sostenibile dell’Università di Firenze, Almo Farina, studioso di ecologia del paesaggio ed autore de Il paesaggio cognitivo (2006), Filippo De Pieri, curatore dell’edizione italiana del Manifesto del terzo paesaggio di Gilles Clément, testo fondamentale sia per il dibattito che per la riflessione artistica internazionale, Tue Greenfort, artista profondamente ecologista presente allo Skulptur Projekte Münster 2007 e la cui opera è esposta in Green Platform, Piero Gilardi, artista e fondatore del PAV (Parco di Arte Vivente) di Torino, Leandro Pisano, curatore del festival di musica elettronica Interferenze – Naturalis Electronica, interessato al rapporto tra nuovi media e tematiche ecologiche, Andy Cameron, direttore artistico del interactive department di Fabrica, Treviso, Enzo Tiezzi, docente di chimica presso l’Università di Siena specializzato sui temi della sostenibilità.

Fondamentale nella dinamica del progetto di Green Platform è la pubblicazione del catalogo, con contributi di autori internazionali di diversa formazione e cultura (dall’economia all’architettura, dalle scienze sociali all’arte pubblica): John Tackara, fondatore di Doors of Perception, e Hans Drexler, architetto e docente all’Università di Darmstadt, rispettivamente sul tema del design e dell’architettura improntati ai nuovi criteri di sostenibilità; Marjetica Potrc, che propone una metodologia operativa di riferimento per i giovani artisti attivi nella progettualità d’impatto territoriale e sociale; Franco La Cecla, che presentò al pubblico italiano Le tre ecologie di Guattari solo due anni dopo l’edizione francese e qui contestualizza il pensiero ecologico nel panorama attuale; infine il saggio di Gunter Pauli, che presenta l’innovativo concetto di produzione industriale che, ispirandosi alla natura, non concepisce l’esistenza di elementi residuali, scarti o rifiuti: su tali principi si fonda la filosofia di ZERI (Zero Emission Research Institut).
Infine, la mostra Green Platform inaugura una nuova collaborazione editoriale con un partner singolare come Moleskine, sulla base di un progetto che prevede una continuità di idee e di intenzioni espresse in una forma speciale di pubblicazione-catalogo.

Portare all’attenzione pubblica queste tematiche al fine di innescare un reale processo di cambiamento, é forse al momento una delle emergenze maggiori con la quale la civiltà umana del XXI secolo si trova messa a confronto; un’emergenza sicuramente più importante anche rispetto all’attuale crisi economica mondiale, considerando che le conseguenze di un collasso ecologico sarebbero per l’intera umanità inarrestabili se non addirittura letali.
Lo scopo che un evento come Green Platform si propone di offrire al pubblico che vorrà parteciparvi è quello di creare un coinvolgimento e un dibattito che vada verso una sempre più diffusa consapevolezza della tematica ecologista, che attraverso azioni artistiche, pratiche quotidiane o manufatti creativi può assumere una direzione reale e autenticamente contemporanea nella sua urgenza vitale.
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