It’s all about painting si apre con una scena innocente in un caratteristico mercato meridionale, con un sottofondo di musica pop: alcune donne paffute montano i loro banchi di frutta e verdura, arriva la prima cliente con un bambino in braccio, e così inizia la giornata. L'atmosfera idilliaca viene bruscamente interrotta: un branco di lupi in tuta mimetica, dalle fauci enormi e armati di pistole automatiche, fa irruzione nel mercato sparando all'impazzata. Abbattono tutto ciò che incontrano, siano donne o cose: una delle venditrici cerca di resistere e uccide uno degli aggressori, ma viene giustiziata in mezzo ai mucchi di frutta. Soltanto la donna con il bambino, nascosta sotto uno dei banchi, sopravvive al massacro. Dopo una breve dissolvenza, vediamo un'altra venditrice che si contrappone a un aggressore. Invece di combattere, come ci aspetteremmo, i due si abbracciano e il lupo consola teneramente la donna.
It’s all about painting esprime l'estetica tipica dell'artista svedese Nathalie Djurberg. I suoi brevi film di animazione sono dominati da motivi sessuali e pornografici, con scene di violenza e di abusi, anche di pedofilia e sodomia. Brutali e perversi a un primo sguardo, i video si possono interpretare solo con una buona dose di umor nero e ironia. Le figure di uomini e animali, rigide ed esili, sono modellate nella plastilina e colorate con vivace espressività, e si muovono per mezzo della semplice tecnica stop-motion. Le animazioni sono ingenue, ma proprio nella loro ingenuità manifestano tutta la forza dell'immaginazione umana. It’s all about painting si può leggere in due direzioni diverse: se si prende il titolo in senso letterale, si tratta di una pungente riflessione sulla situazione di asservimento della pittura contemporanea e dei suoi artisti. Dall'altra parte, si può leggere nel video una riflessione sul clima di minaccia incombente creato dall'imprevedibilità degli attentati terroristici, che costringe tante persone a vivere nella paura e fa di ogni visita al mercato un possibile incontro con la morte. La brutalità irrazionale di tali atti trova un riflesso immediato nell'azione del video.
Nathalie Djurberg (Lysekil, Svezia, 1974) ha tenuto nel 2008 una grande mostra personale alla Fondazione Prada. Al momento le sue opere si possono vedere nelle seguenti sedi espositive: al Moderna Museet di Stoccolma, al Santa Monica Museum of Art, al New Museum of Contemporary Art di New York, alla Rubell Family Collection di Miami, FL. Negli anni passati hanno ospitato mostre personali di Nathalie Djurberg la Fondazione Prada di Milano, la Kunsthalle di Vienna, il Färgfabriken - Center for Contemporary Art and Architecture di Stoccolma, la Kunsthalle di Winterthur (Svizzera). L'artista vive e lavora a Berlino.
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