In Firenze – Da Santa Croce al Kunsthistorisches Institut Hesse descrive il percorso che va da una delle chiese fiorentine più ricche di opere d'arte al Kunsthistorisches Institut. Le immagini notturne sono accompagnate dai rumori della strada e dal respiro dell'artista che porta la macchina da presa. Il ritmo del video si fa sempre più lento, le immagini rimangono ferme sempre più a lungo, fino a creare l'effetto di una proiezione di diapositive. La definizione sfocata e il movimento inquieto della macchina da presa danno allo spettatore la sensazione di camminare accanto all'artista, oltre a rafforzare l'impressione di trovarsi davanti a una ripresa amatoriale, girata da un turista.
Nel suo video Hesse, oltre a mostrare la via che unisce due importanti edifici storico-artistici di Firenze, cita due diversi modi di intendere l'arte – come chiariscono i sottotitoli. Da un lato l'esperienza emotiva, estatica, come quella vissuta da Stendhal visitando la basilica di Santa Croce nel 1817. (Lo scrittore ebbe un crollo nervoso, da cui derivò l’espressione “sindrome di Stendhal” per definire gli effetti patologici che le opere d'arte possono avere su un animo particolarmente sensibile). Dall'altro, la visione razionale che per Aby Warburg, storico dell'arte e fondatore del Kunsthistorisches Institut, è l'unico modo adeguato per avvicinarsi all'arte, sul quale basò la sua storia dell'arte moderna. Hesse percorre la via tra i due edifici in senso tanto concettuale quanto formale: più ci avviciniamo al Kunsthistorisches Institut, più il ritmo al quale le immagini della Firenze notturna si susseguono si fa sincopato, mentre la visione sfocata e il respiro pesante nel sonoro riflettono una instabilità mentale che dovette accompagnare per tutta la vita anche Aby Warburg. Come in molte altre opere di Hesse, anche qui il piano visivo, sonoro e testuale sono posti in un rapporto totalmente simbiotico. Solo attraverso il testo l'artista apre un nuovo livello di significato per l'immagine; e al tempo stesso, lascia che l'osservatore viva nell'immagine l'esperienza fisica dell'informazione fornita dal testo.
Frank Hesse (Stoccarda, 1970) ha esposto le sue opere al Museu d’Art Contemporani di Barcellona, al Neues Museum Weserberg di Brema, allo Stedelijk Museum di Amsterdam e al Kunsthaus di Amburgo. Attualmente insegna alla Hochschule der Künste di Zurigo. Vive e lavora tra Amburgo e Zurigo.
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