In War Prayer, una donna musulmana con il capo coperto da un velo bianco recita le sue preghiere inginocchiata sul pavimento. L'inquadratura è sempre la stessa, fissa sulla donna, ma le immagini, rielaborate dall'artista, appaiono sfocate e tendono a formare disegni astratti, come in un caleidoscopio. In sovrimpressione scorre, a intervalli regolari, un testo scritto. Sono brani della War Prayer, appunto, che Mark Twain dettò nel 1904 come riflessione sulla guerra filippino-americana del 1899-1902 ma che, per il suo tono critico, fu pubblicato solo nel 1910, dopo la morte dello scrittore. Il commento sonoro, scandito dal ronzio penetrante di una mosca che gira intorno alla donna, crea un sottofondo minaccioso.
Come già in altre opere, come De lete (2001) ad esempio, anche qui Jenny Marketou sfrutta la possibilità dello straniamento tecnico tra immagine e sonoro per rendere astratta un'immagine concreta, trasformandola in un messaggio universale.
Immagine, suono e testo si fondono così per esprimere un commento alla posizione degli Stati Uniti contro il terrorismo. Inizialmente la preghiera recitata dalla donna sembra riferirsi al testo di Mark Twain, che chiede a Dio di annientare e far soffrire il nemico. L'abbigliamento della donna, la sua invocazione e l'atteggiamento nei confronti del nemico espresso dalle parole scritte, che si presumono sue, evocano pregiudizi diffusi dell'occidente verso il mondo islamico. Soltanto la presenza di parole inglesi antiquate e l'“amen” alla fine del video chiariscono che si tratta di una preghiera cristiana, e non musulmana. Così i ruoli si confondono anche nella mente dello spettatore: il patriottismo aggressivo del testo, al quale sembra che la donna si inchini, diventa all'improvviso un elemento della politica occidentale.
Jenny Marketou (Atene, 1954) è stata Artist in Residence al Banff Center for the Arts (Canada) e al Media Center d’Art i Disseny di Barcellona. I suoi progetti sono stati presentati nella cornice di mostre personali alla Kunsthalle di Basilea, al Centro d'arte contemporanea di Salonicco e alla Biennale di São Paulo; tra le mostre collettive al suo attivo, ricordiamo quelle tenutesi al Centre Pompidou di Parigi, allo ZKM Center for Art and Media di Karlsruhe, alla Kunsthalle di Düsseldorf, al Centro Nacional Museo de Arte Reina Sofia di Madrid e al New Museum of Contemporary Art di New York. Jenny Marketou vive e lavora tra Atene e New York.
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