Come le altre due opere che compongono la trilogia di Suara Welitoff intitolata Anonimous, anche Untitled (Blue) è formato da un'unica, breve sequenza: un gruppo di poliziotti, alcuni con manganelli in mano, passa davanti alla telecamera, dietro di loro si distingue una macchina della polizia. A questo punto, il video ricomincia da capo, in loop. I personaggi sono appena riconoscibili, i movimenti rallentati, i corpi staccati dallo sfondo, tutti i colori eliminati e ridotti solamente al blu. La scena sembra tratta da un telegiornale e ricorda le tipiche immagini trasmesse dopo un attentato, o dopo scontri violenti in occasione di una manifestazione. L'intervento straniante sul materiale impedisce l'identificazione esatta dell'avvenimento.
Le fotografie, i video e le video-informazioni di Suara Welitoff ricordano gli effetti della tecnica degli acquerelli. L'artista tratta il materiale di repertorio fino a lasciare campi di colore monocromi, schematici, sfocati, in movimento: astratti testimoni di un'immagine tratta dai media che era stata realistica e che quasi sempre rappresenta momenti di guerra e violenza. Cancella così l'informazione contenuta nel materiale originale e trasferisce le immagini nel libero linguaggio formale dell'arte. I suoi sono quadri in movimento che, al pari della pittura, congelano un breve momento dell'azione. Lo spettatore si trova di fronte a un messaggio di simboli isolati, che deve decifrare sulla scorta delle proprie conoscenze. Diversamente dalla pittura astratta, però, le opere di Suara Welitoff non si svincolano del tutto dal loro oggetto. La loro origine nelle comunicazioni reali dei media suscita ricordi nello spettatore; le immagini gli appaiono note ma, per il trattamento cui sono state sottoposte, non può ricostruirne il collegamento diretto con il tempo e il luogo in cui sono nate. I confini tra i diversi media si dissolvono e le immagini diventano testimoni muti della memoria collettiva.
Suara Welitoff (nata a Jersey City) ha tenuto mostre personali al MIT di Cambridge, Massachusetts e all'Institute of Contemporary Art di Boston, e ha partecipato anche a mostre collettive: a Uovo/15 Magazine di Torino, NGBK di Berlino, Centro de Arte Moderna José de Azeredo Perdigão - Fundação Calouste Gulbenkian di Lisbona, Museum of Fine Arts di Boston, Portikus di Francoforte, Centre Culturel Suisse di Parigi. Suara Welitoff vive e lavora a Boston. |